Filmografia

Will Hunting - Genio ribelle (1997)
Ragazzo di un quartiere povero di Boston, con molti piccoli crimini alle spalle, Will Hunting fa le pulizie al MIT ed è un genio matematico allo stadio brado. Se lo contendono due adulti colti, ex compagni di scuola: l'uno vuol prendersi cura del suo cervello (e del futuro del proprio portafoglio), l'altro del suo cuore. Con l'aiuto di una ragazza innamorata, vince il secondo. Ideato e scritto da 2 dei suoi giovani interpreti, M. Damon e B. Haffleck, è un film complesso nella sua apparente semplicità (paradossalmente a mezza strada tra Belli e dannati e L'attimo fuggente) che tocca molti temi: l'isolamento; la ricerca di un padre (e di un figlio) tra due persone simili e complementari; il diritto-dovere di liberarsi di un'infanzia infelice; la difficoltà di vivere di un genio o, comunque, di un "diverso" che non vuole farsi assorbire o stritolare dal sistema. Oscar per l'attore non protagonista a R. Williams.

Soul (2020)
Joe è un insegnante di musica delle scuole medie con grandi ambizioni, 22 un’anima non ancora venuta al mondo. Dopo che Joe ha avuto un incidente, i due si incontrano nell’Ante-mondo, dove l’anima di ogni nuovo nascituro viene affiancata da un’anima mentore che ha già vissuto e che ha il compito di guidare la giovane anima verso la comprensione del senso della propria esistenza prima di andare sulla Terra. 22 è un’anima cinica, disillusa: ha già avuto molti mentor, nessuno dei quali è riuscito a fargli concludere il suo percorso affinché potesse nascere. Joe vuole tornare in vita e capisce che l’unico modo per farlo è riuscire ad aiutare 22. Allo stesso tempo deve capire perché realmente vuole tornare nel suo corpo sulla Terra. Dopo mille ostacoli e peripezie i due riescono finalmente a guidarsi nei rispettivi percorsi di crescita: non solo 22 trova il proprio senso della vita, ma anche Joe trova il suo grazie a 22. Alla fine 22 vuole andare sulla Terra ma ha paura, così Joe lo accompagna e lo sostiene fin dove gli è permesso, mentre a lui viene data una seconda opportunità per vivere.
 
Il campione (2019)
Christian Ferro è un calciatore della Roma molto talentuoso, ma anche ribelle, insolente e irresponsabile. A seguito dell'ennesima bravata, pretendendo che il ragazzo metta la testa a posto, Tito, il presidente della Roma, incarica i propri sottoposti di selezionare un professore che lo aiuti a conseguire la maturità da privatista. Tra i vari candidati Tito resta colpito da Valerio Fioretti, un insegnante che ha perso la cattedra e non segue il calcio, quindi non conosce l'acclamato calciatore. Tito vuole che sia Valerio il precettore di Christian, convincendolo ad accettare l'incarico con un lauto stipendio e l'obbligo che il percorso del ragazzo non subisca interruzioni fino all'esame di Stato. Nel percorso di conoscenza reciproca tra i due non mancano i contrasti, ma col tempo e l’esperienza Christian impara a rispettare il suo insegnante fino a lasciare emergere le proprie vulnerabilità. Valerio affronta senza demordere fallimenti, umiliazioni e soprattutto il difficile carattere di Christian. Tra punizioni e metodi di insegnamento alternativi, i due impareranno a conoscersi, scoprendo nel dolore qualcosa che li accomuna.

Tutto quello che vuoi (2017)
Alessandro, un ragazzo di 22 anni, accetta un lavoro come accompagnatore di Giorgio, un anziano, vivace e divertente poeta di 85 anni: i due appartengono a mondi profondamente diversi, ma proprio la loro eterogeneità e distanza iniziale permetterà a Giorgio di morire serenamente e ad Alessandro di iniziare a trovare un proprio equilibrio che lo riavvicinerà al padre e lo spingerà fuori dalla gabbia emotiva nella quale si era rinchiuso. L'iniziale distanza tra i due, dovuta alla differenza di età, viene ben presto colmata lasciando spazio a un sincero rapporto di amicizia.

Quasi amici. Intouchable (2011)
Il film è tratto da una storia vera. Philippe è un ricco uomo tetraplegico in cerca di un badante. Criss un ragazzo senegalese con serie difficoltà economiche e un passato da delinquente che si presenta al colloquio solo per ottenere una firma che gli permetterà di continuare a ricevere i sussidi economici assistenziali. Tra tanti candidati curati e referenziati Philippe rimane colpito da Criss e lo invita a presentarsi il giorno dopo. Da quel momento in poi i due mondi dapprima si scontrano per poi trovare un loro equilibrio da cui scaturisce una forte amicizia. Philippe è esigente, rigido e poco disponibile. Criss è inesperto, impulsivo e prende tutto con leggerezza. L’influenza di Criss aiuta Philippe a ricordarsi di godersi la vita, così si avventura in nuove esperienze fino a riuscire di nuovo a frequentare una donna. Dal canto suo Criss impara con l’esperienza il senso di responsabilità e di prendersi cura di qualcuno, conosce la pittura, la musica classica e il parapendio grazie a Philippe e alla fine gli racconta la sua storia. Il film si conclude con delle immagini dei protagonisti reali, il cui legame ha influenzato entrambi per sempre anche dopo che le loro vite si sono separate. 

L’impero del sole (1987)
Figlio di una famiglia benestante inglese trasferitasi nella ricca Shanghai, Jamie Graham, conosciuto con il più breve nome di Jim, trascorre le sue monotone giornate in una lussuosa villa della periferia cittadina. La ricchezza della famiglia e la conseguente fortuna che ne deriva avranno, tuttavia, una fine: l’anno è il 1937 e l’esercito giapponese decidere di invadere l’intera Cina. Il settore di Shangai abitato dagli occidentali verrà occupato unicamente nel mese di dicembre del 1941 e Jamie, così come i suoi genitori, saranno costretti ad abbandonare la propria casa e il ragazzo si perderà tra la folla, perdendo per sempre la propria famiglia. Tornato a casa, attenderà invano il loro ritorno. Dopo lungo vagabondare, rientra nella villa deserta e rimanendovi finché, esaurite le provviste, si avventura in bicicletta per Shangai, pattugliata dai Giapponesi. Quasi investito da due spregiudicati americani, Basie e Frank Demerest, viene catturato con loro dai Giapponesi e chiuso in un campo di concentramento giapponese. Questo film rappresenta una narrazione che si costituisce come il susseguirsi delle memorie di infanzia di un bambino prigioniero e che si presenta metaforicamente come un oscuro percorso di scoperta della propria identità.

L’attimo fuggente (1989)
John Keating è un insegnante di letteratura che insegna ai suoi alunni non solo la materia, ma anche ad avere la capacità di autodeterminazione per vivere intensamente e consapevolmente, cogliendo l’attimo. Grazie a questo instaura un legame speciale con uno dei suoi allievi, Neil Perry, che si sente oppresso dal padre, il quale gli vieta ogni attività diversa dallo studio impedendogli così di scoprire le proprie passioni. Nell’ufficio di Keating Neil trova un amico, un conforto, un confronto positivo con una figura adulta. Keating lo ispira a dedicarsi alla recitazione ma, quando il padre lo scopre e si confronta con il figlio, gli impone di lasciare la compagnia teatrale. Neil però mente al suo professore dicendogli di aver ottenuto il permesso di recitare, così si esibisce lo stesso. Il pubblico lo acclama e tutti concordano sul suo talento, ma il padre infuriato gli comunica l'intenzione di iscriverlo a un'accademia militare con l'intento di avviarlo alla professione medica. La storia ha un esito struggente: Neil, disperato, si uccide e Keating, in seguito a un’inchiesta in cui viene accusato di aver indotto lo studente a disobbedire al padre e quindi a suicidarsi per l’insuccesso, viene cacciato dall’istituto. Quando il professore entra in classe per raccogliere i propri oggetti personali, un allievo sale sul proprio banco (mostrando di aver compreso l'incoraggiamento del suo insegnante a "guardare le cose da angolazioni diverse") e ne richiama l'attenzione pronunciando la frase «O capitano! Mio capitano!» (incipit di una poesia di Walt Whitman), frase chiave per il professore poiché è il modo con cui lui vuole che lo chiamino. Gli altri ragazzi lo imitano a seguire. Keating grazie a quel gesto capisce che, nonostante la conclusione tragica degli eventi, ha lasciato qualcosa nel cuore di quei giovani, forse una voglia di lottare per la propria vita, e che loro non vogliono che lui si senta in colpa.
 
La ricerca della felicità (2006)
Il rapporto tra Chris e suo figlio Christopher è un esempio di mentoring naturale. Chris è un padre di famiglia sognatore: senza alcuna esperienza e con alle spalle una carriera fallita, ad un tratto si mette in testa di voler diventare broker. La moglie, stanca del fatto che tutto il peso di sostenere la famiglia gravi sulle sue spalle e dei piani irrealizzabili del marito, lo lascia, così Chris e il figlio si trovano insieme ad affrontare una vita di stenti. Le probabilità di diventare broker sono scarse e Chris non percepisce uno stipendio, quindi perdono prima la casa, poi la macchina e si ritrovano a vivere per strada riposando nei dormitori per senzatetto. Chris ama suo figlio tanto quanto crede nella sua ambizione. Per lui desidera il meglio e anche Christopher, nonostante le avversità, crede fermamente in suo padre. Insieme ogni giorno affrontano momenti di paura, cercano i soldi per mangiare e Chris si destreggia tra il suo vecchio lavoro, il corso per diventare broker e le cure del figlio mostrando la sua tenacia. Nonostante sia stremato trova sempre tempo per stare con Christopher, lo conforta, lo protegge e soprattutto gli insegna a essere determinato nell’inseguire i propri sogni. Alla fine Chris ottiene il posto di broker e può ambire a quello stile di vita che desiderava tanto per sé e per suo figlio.

Guarda i suggerimenti di The Chronicle of Evidence Based Mentoring: https://www.evidencebasedmentoring.org/top-25-mentoring-relationships-represented-in-film/