La costruzione multisensioriale del sé: propriocezione e interocezione nello sviluppo tipico e atipico.
Prof.ssa Farroni (responsabile), Dott.ssa della Longa, Dott.ssa Valori, Dott.ssa Carnevali
Nella vita di tutti i giorni dobbiamo costantemente integrare e bilanciare informazioni provenienti dall’esterno (esterocezione) e dall’interno (interocezione) del nostro corpo per poter interagire efficacemente nell’ambiente fisico e sociale. La rappresentazione del proprio corpo, come entità
distinta dagli altri, costituisce un punto centrale per lo sviluppo delle abilità percettive, motorie, cognitive e sociali.
Fin dai primi momenti dopo la nascita il neonato è in grado di cogliere contingenze multisensoriali
riferite al proprio corpo (sincronia visuo-tattile) suggerendo la presenza di una prima forma implicita di consapevolezza corporea. Come e quando si sviluppi la capacità di integrare informazioni
provenienti da canali interocettivi ed esterocettivi resta tuttavia una domanda aperta che questa linea di ricerca si propone di indagare.
La costruzione multisensoriale del sé potrebbe avere un forte legame con il modo in cui ciascuno
processa e integra le informazioni sensoriali con effetti a cascata sulle traiettorie di sviluppo, in un continuum che va dallo sviluppo tipico a quello atipico. In particolare, atipicità nell’integrazione di
informazioni sensoriali in un quadro corporeo più complesso potrebbero contribuire all’insorgenza di difficoltà motorie e sociali, come nel caso dei Disturbi dello Spettro Autistico (ASD). La presente linea di ricerca si propone, quindi, di approfondire i processi di integrazione dei segnali
interocettivi ed esterocettivi fin dalla nascita, chiedendosi quali esperienze sensoriali precoci possano facilitare la costruzione multisensoriale del sé e approfondendo le differenze individuali nell’ottica di fornire un possibile supporto per coloro che presentino un rischio per disturbi del
neurosviluppo.